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Pillole

Agonizzante ai piedi della Pala d’Altare, all’interno della chiesa fortificata di Biertan, la suora non voleva mollare la presa sul monile da collo. Continuava a biascicare, con la bocca impastata di sangue, parole sconnesse e apparentemente senza senso: «Blestemul va veni peste tine. Îți va lovi sângele și sângele sângelui tău!». Ivan, un energumeno in canottiera e baffetti impomatati stava cercando con tutte le forze di strapparglielo dalla mano ma, nonostante fosse ormai moribonda, non c’era verso di farglielo mollare. Era un tira e molla che a vedersi non era di sicuro un bello spettacolo. Tatiana stava osservando la scena schifata, infagottata nel suo cappotto nero e lunghissimo.

Pillole

8 settembre mercoledì: il numero in rosso, il mese e il giorno della settimana in nero sul blocchetto incollato al grande cartone dal quale un soldato, sguardo fiero e deciso, pareva voler balzar fuori con un mitra tra le mani. Sullo sfondo vampe di scoppi, aerei, navi e figurine indistinte di combattenti a comporre un quadro ingenuamente infantile e una scritta a descriverne l’intento: “vincere” con l’anno di riferimento: 1943. Ai lati due fasci littori, in alto uno stemma sabaudo. Il sostituto procuratore del Re Rocco Santini scosse il capo mormorando con affettuoso compiacimento: «Mammà non si scorda mai di aggiornare il calendario prima di andare a letto, anche stasera ha strappato il foglietto».