Più fundraising più cultura

Se la cultura è uno dei principali asset per lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese e se l’Italia è ritenuta la “prima potenza culturale al mondo” il nostro sistema culturale non può permettersi di non avere un sistema di fundraising all’altezza delle sfide che deve affrontare, anche alla luce degli impatti che la pandemia ha avuto su di esso.

Il nostro fundraising culturale non è ancora adeguatamente sviluppato a causa di tanti fattori: l’eccessiva e poco chiara burocrazia che accompagna l’uso di tante forme di raccolta fondi, la mancanza di personale formato dedicato alle funzioni di fundraising, la mancanza di una cultura organizzativa moderna delle istituzioni e delle organizzazioni culturali, la visione della cultura come aspetto accessorio e non essenziale del nostro welfare e molto altro ancora. Ma la causa principale risiede nel fatto che il nostro Paese, a differenza di molti altri, non si è dotato ancora di una policy pubblica e sociale sul fundraising culturale , inteso come insieme di strumenti e azioni di una economia sociale attraverso i quali la comunità può concorrere concretamente alla gestione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale materiale e immateriale.

Grazie al lavoro svolto da tutti gli stakeholder attraverso un processo di progettazione partecipata, oggi, con questo libro, offriamo a tutti gli operatori del settore un set di indicazioni strategiche e operative per rispondere a questa esigenza.

Più che essere “gli atti di un convegno” questo libro rappresenta un “manifesto” per liberare finalmente tutto il potenziale del fundraising culturale nel nostro Paese.