di Giovanni Barlocco

Saffran

l'ispettore Parodi e le streghe di Triora

 4,99 16,50

ISBN

978-88-99332-12-9

pag

304

Spedizione gratuita

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978-88-99332-12-9

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304

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Verso la fine del XVI secolo, nel corso di una scorreria sulle coste liguri, un bambina dai capelli color zafferano (safran in molte lingue e dialetti), catturata dei saraceni, riesce a fuggire da una galea carica di schiavi. Approda su una terra sconosciuta, bellissima e aspra, e comincia un cammino che la condurrà, tra mille insidie, ad affiancare le protagoniste di uno dei più celebri processi alle streghe istruito in Italia: quello che cominciò a Triora nell’estate del 1587.

Un nuovo caso per l’ispettore capo Renzo Parodi, investigatore afro-genovese, e il suo collega siciliano Tore Marotta. La sparizione e il successivo ritrovamento del cadavere di Margherita Bazuro, rinvenuto mutilato e semi carbonizzato sulle alture intorno a Genova è l’ennesimo femminicidio oppure può essere veramente opera di una setta di sgangherati individui che si dedicano a un satanismo di provincia?
Le indagini di Parodi e Marotta si intrecciano improvvisamente con quello che avvenne secoli prima a Triora, un piccolo paese alle pendici delle Alpi Marittime, teatro nel 1587 del più famoso e sanguinario processo alle streghe istruito sul suolo italiano.
Ci può essere davvero un collegamento fra l’omicidio di Margherita Bazuro (in dialetto ligure le streghe sono chiamata bazure) e Saffran, una bellissima ragazzina dai capelli rossi approdata in maniera avventurosa, cinque secoli prima, sulle coste liguri?

L’ispettore capo Parodi risolverà il caso, un ennesimo atto di violenza contro le donne, ma troppe “coincidenze” hanno segnato il cammino delle sue indagini, partite dai caroggi della Genova antica e finite fra le campagne di Triora. E, come gli ha consigliato il sacerdote suo amico e confidente Don Erminio: «Questa ultima parte della storia, non raccontarla troppo in giro». Non ti crederebbero.

In questo ultimo caso dell’ispettore Parodi, oltre al famoso processo di Triora, sono autentici i nomi delle “streghe” inviate a Genova, sono autentici i nomi dei Dogi, dei Podestà e di alcuni inquirenti, sono autentici Luca e Franchetta Borelli, di cui si cita la celebre frase, pronunciata sotto tortura: «Stringo i denti e diranno che rido».

Il romanzo, ambientato in parte in secoli in cui la violenza sulle donne era codificata da leggi, in parte in anni in cui è stata coniata la parola “femminicidio”, è dedicato a tutte le donne e agli uomini di buona volontà, capaci di conoscenza e rispetto.

 

Giovanni Barlocco, attore e regista teatrale, ha scritto anche sceneggiature cinematografiche. “Saffran” è il suo sesto romanzo, il terzo con l’ispettore Renzo Parodi come protagonista.

 

Processi alle “streghe”

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