La vicenda di Elvira mi ha cercato e io ho sentito il bisogno di ricostruirla. Per comprendere. Anche me stessa.
L’idea che i traumi emotivi delle generazioni passate si trasmettano inconsciamente, condizionando i discendenti a esperienze ripetitive, è la cornice narrativa di questo romanzo-saggio che riporta alla luce la storia di Elvira Bascar, una donna nata a Gorizia nel 1866, negli anni in cui la città ospitava i Borbone in esilio, e si spegnerà a Isola d’Istria poverissima nel 1955 a pochi mesi dalla definizione dei confini.
L’amore contrastato a Catania dove è istitutrice in una famiglia della nobiltà, il matrimonio a Gorizia con un’artista che muore all’ospedale psichiatrico, l’amicizia con Olga Moravia Veneziani, suocera di Italio Svevo, infine l’unione forte e duratura con un uomo buono nella serenità della cittadina adriatica, sono ricostruiti attraverso vecchie carte e memorie contestualizzate nello spaccato storico, con particolare attenzione alla storia delle donne, tanto da divenire il libro stesso un documento sui destini femminili.
GORIZIA CAPITALE DELLA CULTURA 2025
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