La costruzione della cittadinanza democratica e della libertà.
Un tentativo di indagare su fatti assai complessi in modo semplice e sulla costruzione della cittadinanza democratica
e della libertà con la Costituente e la Costituzione.
Sebbene non sia una vera e propria storia del Parlamento, molti sono i momenti particolari della storia d’Italia che hanno visto soggetti primari Parlamento e parlamentari.
Qui sono allineate le vicissitudini del Paese, retto dallo Statuto Albertino – un Paese di regnicoli – e la costruzione della cittadinanza democratica e della libertà con la Costituente e la Costituzione.
Un tentativo di indagare fatti assai complessi in modo semplice – da lettore a lettore – anche alla luce di interrogativi che ciclicamente hanno investito e investono il rapporto tra le massime istituzioni, il senso della democrazia, della partecipazione democratica e della rappresentanza.
Nell’agosto del 778 d.C giunge negli accampamenti di Carlo Magno, impegnato nella lotta contro i Mori in Spagna, un’ambasciata pagana pronta a offrire la pace.
Secondo Calvino “È molto vecchio e ha fatto il suo tempo: oltre duecento anni, ha compiuto”, l’imperatore, che caracollando sul suo destriero cantilena davanti a ciascuno dei cavalieri in parata “écchisietevoi?”.
Sono i suoi paladini, ovvero i difensori per antonomasia, quelli che raduna sotto un albero a parlare, per prendere consiglio.
Nella Chanson de Roland fa così la sua apparizione il termine parlement, per indicare l’azione di discutere, il luogo dove si dibatte al fine di arrivare a decisioni politiche.
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