Con questo libro si intende riflettere sulla rilevanza socioculturale del fotoreportage giornalistico di guerra con particolare attenzione per la rappresentazione fotografica del dolore e della morte altrui.
Parlare di guerra per immagini significa riconoscere che gli individui fanno la conoscenza del mondo attraverso le immagini fotografiche che vengono prodotte e fatte circolare, guardandole con indifferenza oppure osservandole con empatia, in ogni caso privilegiando una narrazione visuale e semplificata dei fatti e delle notizie.
Il racconto fotogiornalistico permette una visualizzazione immediata della notizia, sia essa un fatto di cronaca o un evento tragico per l’umanità, con l’obiettivo di avvicinare il più possibile l’osservatore alla realtà rappresentata dall’immagine, innescando i meccanismi di identificazione, di indignazione e, idealmente, di mobilitazione e azione socioumanitaria.
L’invasione russa dell’Ucraina permette di riflettere sull’importanza di una rappresentazione fotogiornalistica che non dimentichi il suo ruolo di advocacy nella restituzione di immagini-simbolo dell’annientamento della popolazione civile.
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