Annibale Paloscia

Informazione e libertà di pensiero

Appunti di un giornalista

 18,00

ISBN

9791259991829

pag

160

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9791259991829

pag

160

Per comunicare un’informazione bisogna in qualche modo darle una forma

«Credetemi, nulla è facile in questo lavoro. Ma può diventare più facile se si applicano alcune regole: bisogna studiare, aggiornarsi, conoscere gli argomenti di cui si scrive, essere umili, avere coraggio, lavorare fino quando c’è ancora un piccolo punto da chiarire, non mollare mai. E questo è quello che insegnava Annibale, non con le parole ma semplicemente con il suo esempio».
Stefano Polli, vicedirettore Ansa

«Il mio inserimento nella Sede centrale, quasi coincise con il suo trasferimento ad altri incarichi: c’era un cambio di direzione in fieri, da Sergio Lepri a Bruno Caselli; l’Agenzia cambiava assetti e referenti.
L’ANSA non aveva presenze diffuse e adeguate nell’Est Europa. E Annibale, da cronista senza remore e senza supponenze, partì, a più riprese, per la Romania, per la ex Jugoslavia, specialmente per il Kosovo, raccontando quello che vedeva di quello che succedeva, parlando con i protagonisti di quelle convulsioni difficili da decifrare, mandando pezzi che erano sempre un passo avanti rispetto alla cronaca di giornata.
Mi capitò, un giorno, d’incontrarlo sul portone dell’ANSA: io uscivo, lui era appena tornato, credo dal Kosovo. «Come andavano i pezzi?», mi chiese, come se toccasse a me giudicare il suo lavoro, solo perché lui stava sul campo e io dietro una scrivania. «Bene, molto bene». Sorrise, con il lampo di ironia che spesso gli accendeva lo sguardo: «Bene. Allora ci torno», disse. E lo fece, più volte. Riuscendo sempre a coniugare il rigore e l’attenzione dell’impegno della professione con la cultura e l’umanità che lo contraddistinguevano.
Gianpiero Gramaglia, giornalista, ex direttore Ansa

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