di Anna Maria Mozzoni

introduzione di Donatella Alfonso - prefazione di Fiorenza Taricone

La liberazione della donna

Che fa la penna in mano ad una donna se non serve alla sua causa come a quella di tutti gli oppressi?

 4,99 13,00

ISBN

978-88-99332-17-4

pag

240

Spedizione gratuita

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978-88-99332-17-4

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240

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Giornalista, scrittrice, attivista dei diritti civili, Anna Maria Mozzoni fu la voce più forte nel chiedere, tra Otto e Novecento, pari diritti politici e sociali per le donne italiane, e quindi precorritrice dei movimenti femministi.

“Il mio lavoro, siccome diretto all’utile vostro materiale e morale, e tendendo ad affermare il vostro individualismo, era d’uopo cominciasse per mostrarvi quali siete e non attraverso le lenti della opinione”.

Anna Maria Mozzoni ha 27 anni quando, nel 1864, pubblica La donna e i suoi rapporti sociali: per lei, ardente mazziniana, la speranza è che il Risorgimento politico sia anche – e finalmente – una rinascita delle donne in Italia.

Una donna all’avanguardia, Anna Maria: tiene conferenze, traduce, scrive (“Che fa la penna in mano ad una donna se non serve alla sua causa come a quella di tutti gli oppressi?”), si impegna con i socialisti sulle tutele del lavoro, specialmente femminile; la sua battaglia, combattuta per tutta la vita, è per il diritto al voto delle donne; conquistato solo 26 anni dopo la sua scomparsa.


ANNA MARIA MOZZONI nasce a Rescaldina, alle porte di Milano nel 1837. Dai genitori, un padre fisico e matematico e una madre dell’alta borghesia milanese, che la alleva nel libero pensiero, ottiene le basi di un’educazione aperta.
Giornalista e scrittrice, autrice di saggi, conferenze e traduzioni, impegnata politicamente, muore a Roma nel 1920.

→ LEGGI QUI l’introduzione di Donatella Alfonso

Anna Maria Mozzoni, La liberazione della donna

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