La mia è una storia come tante altre… forse sì o forse no
Nell’estate del 2012 Lucia ha dodici anni. La scuola sta per finire e lei è pronta per godersi un’estate spensierata. Ma qualcosa non va nel suo corpo; comincia a perdere peso velocemente, ha forti dolori alle ossa e una febbriciattola persistente.
Alcuni esami nell’ospedale cittadino e subito la corsa in ambulanza in direzione Pescara.
Lucia è spaventata, non capisce, ma non fa domande. Vuole solo guarire in fretta e tornare al mare. Il 27 luglio le viene diagnosticata la leucemia linfoblastica acuta.
Trascorrerà un anno nel reparto di oncologia pediatrica, affidando a un diario le sue emozioni e le sue paure.
3 recensioni per Un inaspettato piccolo ciclone
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Nell –
Il libro è molto bello, la ragazza in questione che parla in prima persona riesce a farti rendere partecipe delle emozioni e ti fa rendere conto di tante piccole cose che una bambina deve affrontare in quella situazione. Personalmente io amo i libri scritti in questo modo e non nascondo che sono scese un po’ di lacrime.
Martina –
Un libro emozionante, travolgente, che ti trasporta nella vita di una bambina di dodici anni, dove tutto dovrebbe essere semplice, ma in cui, in realtà, l’ostacolo è dietro l’angolo. Man mano che le pagine si cosumavano sembrava di accompagnare la protagonista di questa storia, Lucia, nel corso della sua crescita, di vivere con lei ogni momento di sconforto, e di felicità: di piangere nei giorni in cui tutto sembrava “troppo”, e di stupirmi quando ritrovava la gioia nelle piccole cose. Questo libro non parla solo di una malattia, ma di una lotta, tra una bambina e il suo mostro, di cosa vuol dire affrontare le proprie paure, di come a volte sia necessario crescere in fretta, insegna che nonostante tutto bisogna mantenere viva la speranza. Un “inaspettato piccolo ciclone” è letteralmente un vortice di emozioni e di forza, non l’ho trovato solo bello da leggere, con ogni pagina che mi faceva fremere dalla voglia di sapere cosa sarebbe accaduto nella successiva, ma è stato soprattutto educativo, istruttivo, perché come dice Lucia: “non bisogna mai dare nulla per scontato”.
Andrea –
Un libro che si legge in fretta, diretto nel dire ciò che deve. In ogni riga si rivela il contrasto tra la personalità ribelle dell’autrice che vuole far sentire la propria voce, e una situazione che richiede accettazione del male subito e del bene ricevuto.
Vari i personaggi che la accompagnano, tutti definiti dalla capacità di supportarla e sopportare con lei quella vita tra una camera d’ospedale e l’altra, pronti in ogni momento della giornata a soccorrerla.
Il percorso di maturazione è vero, fatto di pochi alti e molto bassi, con il pensiero sempre indirizzato a ciò che potrà fare finita questa ‘esperienza’; percorso in cui l’autrice si mette a nudo per esprimere tutta la sua forza.
È un libro che offre uno scorcio piccolo di ciò che è stato, e che risparmia al lettore momenti di dolore prolungato, regalando comunque fitte brevi e profonde.
Finita la lettura, infine, basta soffermarsi in attimo a riflettere, e da quel piccolo scorcio si può vedere l’enormità di un male che persiste, che fortunatamente viene fermato da libri come questo.